Per quasi tutti i pazienti, ai primi posti tra l’esperienze da dimenticare dal dentista c’è sicuramente la presa dell’impronta!

L’impronta non è altro che un calco che riproduce fedelmente la forma e la posizione dei nostri denti e l’andamento della nostra gengiva. Purtroppo per realizzare qualunque dispositivo protesico, mascherine per lo sbiancamento, apparecchi ortodontici, si rende necessario prendere un’impronta. L’impronta tradizionale, presa con paste e cucchiai, può destare nei pazienti fastidi legati al sapore del materiale, ma soprattutto conati di vomito nelle persone più sensibili. Capite bene che intorno a questo atto si scatena un vero e proprio stato di ansia, con uno stress elevato per il paziente.

Qual è dunque la novità? Da oggi esiste l’impronta ottica…..!

Lo scanner intraorale è un macchinario in grado, attraverso una sequenza di scatti luminosi, di ricostruire in 3D la nostra bocca con assoluta fedeltà e precisione. L’acquisizione dell’impronta oggi quindi è l’equivalente di scattare una sequenza di foto della bocca, sia in termini di tempo che in termini di comfort: addio paste e cucchiai! La visualizzazione dell’impronta digitale sarà immediata sullo schermo, consentendo al dentista di effettuare eventuali ritocchi o modifiche durante la scansione stessa e al paziente di seguire in maniera interattiva.

Ulteriore importante vantaggio di questa procedura è l’elevata rapidità: infatti la trasmissione telematica dell’impronta al laboratorio consente al dentista di consegnare al paziente, in poche ore, lavori protesici definitivi (faccette, corone, intarsi), riducendo al minimo i tempi del trattamento ed il numero di appuntamenti, ma soprattutto il disagio per il paziente di utilizzare un provvisorio nei tempi intermedi.